Oggi è il mio compleanno. (19 Aprile 2021)
Sono trascorse quasi 35 primavere da quel giorno in cui, mentre giocavo in cortile, mi sentii richiamare in casa perchè “piove e non si può stare sotto le piogge acide.” Le piogge acide? Cosa diavolo voleva dire? Comunque non mi interessavano i problemi dei grandi. Sono cresciuta con la storia di Chornobyl senza averne mai paura. Ne ero incuriosita, sì, ma per nulla spaventata. Quella bambina che quel giorno venne richiamata perchè non poteva stare all’aperto, sotto le piogge acide, oggi adora quei luoghi e ci ha viaggiato più che in ogni altro posto del mondo. Posso dire, con assoluta certezza, di conoscere meglio quelle terre che il paese dove abito. Quella bambina oggi è una donna che dedica la sua vita alla documentazione del disastro nucleare che ha cambiato le sorti geo-politiche del mondo intero, oltre che la vita di milioni di persone.
La domanda ricorrente che mi viene fatta è: Come sei finita a Chernobyl? La risposta la trovate nel link a questo articolo, che scrissi molti anni fa: https://www.francescagorzanelli.it/chernobyl/come-sei-finita-a-chernobyl/
Era settembre 2015 quando partii per la prima volta per Chornobyl. Questo sito non esisteva, il mio blog su facebook aveva un altro nome ed era solo uno spazio dove condividevo le mie foto. Era seguito da un centinaio di amici, niente più.
Inutile dirlo, quel viaggio per me rimane indimenticabile.
Non sapevo davvero nulla di ciò che avrei trovato. Le mie conoscenze erano limitate a ricerche su internet e letture di vario genere, ma una volta varcato il check point Dytyatky mi resi conto immediatamente che le notizie che giravano in rete erano davvero sommarie e avrei avuto molto da imparare.
 
Tante cose sono cambiate in questi anni.
Il nuovo sarcofago ha messo in ottima sicurezza il reattore 4, che all’epoca emanava alte radiazioni. (https://www.francescagorzanelli.it/chernobyl/new-safe-confinement-il-nuovo-sarcofago-di-chernobyl/)
L’apertura dell’area di alienazione ai visitatori ha permesso di rendere più agevoli certi percorsi. (https://www.francescagorzanelli.it/chernobyl/turismo-nucleare-a-chernobyl-dal-disastro-al-desiderio-di-conoscere-la-storia/)
La serie tv che ha fatto esplodere le notizie disponibili in rete in quanto ora parlare di Chornobyl è di “moda”.(https://www.francescagorzanelli.it/chernobyl/hbo-chernobyl-miniserie-tv/)
Negli anni la Zona di esclusione è diventata di dominio pubblico ed è molto più facile informarsi e approfondire.
Non è più quel “mostro” che mi sembrava nel 2015, più per ciò che mi dicevano gli altri che per quel che in cuor mio io realmente sentivo. Ho imparato tanto in questi anni, non solo in merito a radiazioni, reattori esplosi, aree contaminate, ma anche, e soprattutto, a livello umano.
 
Oggi ricorre il mio 44simo compleanno e nei miei programmi questa settimana avrei dovuto presenziare alle commemorazioni di un altro anniversario, il 35simo dell’incidente alla centrale nucleare, proprio a Chornobyl.
Ma nei piani non era prevista una pandemia.
Così come, 35 anni fa, nessuno aveva previsto ciò che sarebbe accaduto in questa terra.
Oggi il mio pensiero va a tutte quelle persone alle quali è completamente cambiata la vita dal 26 Aprile 1986.
A tutti coloro che hanno perso un marito, un figlio, un fratello dopo quella tragica notte. A chi ha perso salute. A chi si è rifugiato nell’alcool. A chi ha perso la speranza nel futuro. A chi ha lavorato profondamente su se stesso per trovare la forza di voltare pagina e ricominciare una nuova vita altrove.
Ai miei amati Samosely, che non vedo dal Gennaio 2020, quando il mondo è cambiato nuovamente, riportandoli alla solitudine con la quale avevano convissuto per anni, fino a quando la Zona fu aperta ai visitatori.
Ai miei amati Samosely che sono passati nell’altra dimensione, proprio in questo anno funesto.
A Sergey e Irina, che il 26 Aprile festeggeranno 35 anni di matrimonio e che quel giorno si sposarono mentre i tulipani appassivano tra le mani della sposa per le troppe radiazioni che stavano investendo la piazza centrale di Pripyat. (qui trovate l’intervista esclusiva che mi hanno concesso in occasione dell’anniversario di matrimonio: https://www.youtube.com/watch?v=Tjn-PzTlfzM&t=13s).
A me, che in questi 6 anni ho dedicato la mia vita a questa terra, a studiarne il passato, a raccontarvi il suo presente e giorno dopo giorno sono entrata a farne parte, volendo fortemente essere attiva e lasciare un segno concreto per i posteri. A me che ho investito tutto il mio denaro per portare avanti questo progetto di documentazione, nel quale credo fortemente e per il quale continuo ad investire con l’intenzione di lasciare qualcosa di importante a mio figlio e a tutti coloro che digiteranno la parola “Chernobyl” nei motori di ricerca in lingua italiana.
Ripenso alla Francesca di quel primo viaggio. Quanto sono cambiata da allora. Quanto sono cresciuta come persona, grazie a tutte le persone con le quali ho interagito in quella terra malata.
Mi manca quel viaggio, lo dico senza vergogna. Perchè mi emozionò profondamente. In quei giorni mi sentivo stranita, come ubriaca. Ubriaca di emozioni, di nozioni, di paure e di stupore. Ma come succede nelle migliori storie d’amore, la paura ha lasciato spazio alla voglia di godersi ciò che si ama, ed eccomi qua!
Sono passati sei anni, più di venti viaggi e tanto, tantissimo materiale prodotto.
Ho trascorso 60 giorni in questa terra, fino a quando una pandemia mi ha costretta a fermarmi. 60 giorni e 59 notti trascorse sola, lontana dai miei affetti, in una terra che tutti temono e molti ignorano di proposito. Notti buie, silenziose, talvolta così fredde da sperare che venisse presto mattino per uscire al sole, seppur il termometro rimanesse sotto i meno venti gradi!
Sono tante le persone che si sono fidate e affidate a me per viaggiare attraverso questa terra e attraverso i racconti delle persone che la popolano.
Ho condotto le telecamere della RAI attraverso queste terre. (https://www.youtube.com/watch?v=9wogjLA6W3E)
Ho parlato in tantissime scuole, portando questa storia all’attenzione dei giovanissimi.
Ho tenuto mostre fotografiche che hanno attirato tantissimi visitatori, portandoli ad interessarsi più a fondo di questa pagina di storia.
Ho rilasciato interviste per emittenti televisive e a mia volta intervistato persone con storie meravigliose connesse al disastro di Chornobyl. (Trovate tutte le interviste nel mio canale youtube: https://www.youtube.com/channel/UCwYzhLkuXtqjm5fhunFNlDg/featured)
Ho collaborato con tantissime associazioni di volontariato per aiutare i bambini che vivono nelle terre contaminate dal fallout nucleare.
Nel frattempo è nato questo sito le cui statistiche mi dicono che è uno dei siti più cliccati a tema “Chernobyl”.
Il blog su facebook sta per sfondare quota 10000 fans. Un risultato che mai avrei potuto sperare, peraltro trattando un tema così di nicchia.
Per non parlare di chi ha scelto di appoggiare la mia causa di aiuto ai Samosely. Nel 2016 eravamo in due (letteralmente 2!!!), oggi non so, siamo tantissimi, ho perso il conto!
E quante persone meravigliose ho conosciuto, sia in Italia, che in Ucraina. Quanti rapporti di amicizia profonda ho intessuto.
Io esisto in questo meraviglioso mondo di divulgazione grazie a Chornobyl e non ho mai smesso di esistere solo ed esclusivamente grazie al vostro supporto morale.
Oggi non posso essere presente a Chornobyl per cause di forza maggiore, ma mi sento immensamente orgogliosa per essere presente tutti i giorni, da quel lontano 30 Settembre 2015 quando varcando il check point Dytyatky mi resi conto che nulla nella mia vita sarebbe più stato come prima. Che la Francesca di prima avrebbe lasciato posto a una nuova Francesca, più determinata, sicura al mille per mille del suo progetto e pronta ad impegnarsi ogni giorno per raggiungere l’obiettivo: entrare nelle vostre case tutti i giorni parlandovi del presente e del futuro della zona di esclusione, come si fa con un diario.
Diario di un viaggio a Chernobyl: un solo diario perchè da quel primo viaggio non sono ancora tornata.
Non ricordatevi di Chornobyl solo oggi, solo per gli anniversari comandati. Non fatelo, perchè molti pensano che la storia di Chornobyl sia finita con l’incidente alla centrale nucleare. Nulla di più sbagliato. La storia di Chornobyl è iniziata proprio il 26 Aprile 1986. Ricordatevi di Chornobyl tutti i giorni perchè Chornobyl è ancora una realtà viva.
Il regalo più grande che mi sia mai fatta in vita mia è stato quel primo viaggio del 2015 nella zona di esclusione.
Da allora mi regalo ogni giorno la grande opportunità di vivere la mia vita in simbiosi con queste terre e le persone che la popolano.
Il regalo più grande per il mio compleanno è il vostro supporto e la vostra presenza.
Ad maiora.
Grazie a tutti!