Ore 21.07 locali, Italia.
-Cc Roma: please try to call for us IH870, please try to call for us!
-KM758: Roma this is Air Malta charter 758, negative contact with IH870.
Ore 21.10 locali, Italia.
-Cc Roma: this is Roma control, Sir, Please try to call for us IH870.
-KM153: Alitalia 870?
-Cc Roma: Itavia Sir, Itavia 870.
-KM153: Roma KM153 no contact.
Ore 21.28 locali, Italia.
-Roma: Siracusa senti un pò, vedete qualche traccia su Palermo voi? In discesa su Palermo.
-CRAM: no, attualmente non vedo niente.
Era il 27 Giugno 1980 quando il volo Itavia IH870, decollato da Bologna con destinazione Palermo, sparì dai radar di tutte le torri di controllo della tratta. Erano le 20:59. Il DC-9 fu ritrovato nelle acque tra l’isola di Ustica e quella di Ponza. Nessun superstite. 77 passeggeri (tra cui diversi bambini) e 4 componenti dell’equipaggio.
Da quel giorno sono passati oltre quarant’anni e la verità non è ancora venuta a galla. O meglio, la verità ormai è nota a tutti, ma non è scritta sui documenti ufficiali, quindi non vale nulla. Si tratta di uno dei più grandi misteri italiani e forse uno dei più vergognosi.
Lo Stato Italiano ha rimodulato la verità come meglio era necessario, al fine di chiudere in fretta e furia un episodio che, se rivelato per quello che era realmente, significava lo scoppio della Terza Guerra Mondiale.
Erano gli anni della Guerra Fredda ed io mi ricordo benissimo, seppur fossi davvero piccola, i tanti caccia che solcavano quotidianamente i nostri cieli. Ero terribilmente affascinata da quel botto che si propagava quando gli aerei rompevano il muro del suono. E’ da lì che ho iniziato a fantasticare di diventare un pilota di aerei (sogno infranto, shock che non ho mai superato).
Ho più ricordi della strage di Ustica, del delitto Moro e della strage della stazione di Bologna, che di Chornobyl, seppur all’epoca di questi eventi italiani fossi molto molto piccola. Sono eventi che mi hanno terribilmente spaventata e segnata tanto che negli anni me li sono studiata in tutti i loro risvolti, umani e politici. Sono eventi che fanno parte della nostra storia e che non possiamo assolutamente dimenticare. Li ho affrontati, nella speranza di non averne più paura, ma in realtà mi è servito solo a raggiungere la consapevolezza che nulla può contrastare gli interessi politici e che mai questo atteggiamento cambierà. Tutti gli Stati del mondo sono disposti a nascondere la verità, se questa verità è scomoda per i loro interessi. E poco conta se verrà comunque a galla, perchè un politico o uno Stato verranno sempre tutelati. A differenza del semplice cittadino.
Erano gli anni in cui l’Italia doveva far rispettare la “no flight zone” a tutti i velivoli non NATO. Ma sappiamo anche che il Governo italiano chiudeva un occhio quando si trattava di Gheddafi e della Libia. Spesso i MIG libici si nascondevano sotto la pancia dei voli di linea civili, proprio per sfuggire al controllo NATO e attraversare i cieli italiani. Quella sera, un MIG libico si nascose sotto la pancia del DC-9. Lo videro in tanti operatori delle torri di controllo, lo videro anche due piloti (Nutarelli e Naldini) sul radar del loro F104 i quali lanciarono subito l’allarme, esattamente come lo vide la base di Solenzara, in Corsica, che fece subito alzare in volo un suo caccia, che poi per abbattere il MIG libico, abbattè anche il volo di Itavia, carico di civili innocenti.
Questa è la verità. Ma non è scritta in nessun documento ufficiale. Di quella sera sono spariti tantissimi documenti, tracciati radar e comunicazioni telefoniche. L’Aeronautica Militare e lo Stato Italiano si sono occupati di “sistemare” al meglio le cose. Tredici dei testimoni oculari di quella notte, militari dell’Aeronautica in turno in varie basi, sono morti in condizioni sospette. Compresi i due piloti, Nutarelli e Naldini, morti nella strage dello show aereo di Ramstein. Così come il Maresciallo Dettori, trovato morto suicida in condizioni che fanno pensare che sia stato ucciso-suicidato. Dettori era un testimone scomodissimo. Lui aveva visto tutto e per anni, sconvolto, non aveva fatto altro che dichiarare: “Abbiamo sfiorato la terza guerra mondiale. E’ successo un casino. Per poco non scoppiava la guerra. E siamo ancora in emergenza”. Anche la questione del MIG libico è stata affrontata in modo alquanto discutibile. Il MIG fu rinvenuto sui monti della Sila, alcune settimane dopo. La versione ufficiale dello stato libico è che il MIG sia precipitato, il 18 Luglio, in conseguenza a un malore del pilota il quale avrebbe eiettato il sedile andando a schiantarsi al suolo, lasciando il caccia in volo fino all’esaurimento del carburante. Il suo cadavere fu trovato a pochi metri dalla carcassa dell’aereo. Tesi sostenuta anche dallo stato italiano. Ma sono tantissime le testimonianze di pastori locali che sostengono che la carcassa del MIG e il cadavere del pilota fossero su quei monti dalla notte del 27 Giugno. Lo stesso Giovanni Spadolini, Ministro della Difesa dal 1983, dichiarò che chi avesse risolto il giallo del MIG avrebbe potuto capire la strage di Ustica.
Per raccontarvi la storia di Ustica, non basta un articolo. Sono anni che la studio e la indago in tutti i modi e vi garantisco che ogni pagina che sfoglio, porta a un’altra pagina, oscura, piena di bugie, insabbiamenti e terribili eventi. Con questo mio articolo voglio commemorare un evento che per me è importantissimo e deve assolutamente essere ricordato. Non pretendo di raccontarvi chissà quali scoop, in quanto ormai non c’è più nulla da scoprire. Ma come da anni faccio con Chornobyl, spero di stimolare in voi il desiderio di approfondire. Ovviamente questo evento non c’entra nulla con i miei studi sulla zona di esclusione, ma ho scelto di inserirlo nel mio blog perchè c’entra tantissimo con me, la mia vita e la nostra Italia. E c’entra tanto con gli interessi politici e l’insabbiamento della verità a discapito di tante vittime innocenti, “moda” molto in voga negli anni della Guerra Fredda.
Interessi politici e supremazia tra Stati erano gli ingredienti esplosivi di quegli anni durante i quali sono stati innumerevoli le stragi che hanno visto morire innocenti cittadini, mai onorati dalla propria Patria, troppo impegnata a insabbiare le verità. Gli stessi ingredienti che sei anni dopo abbiamo visto negli eventi della centrale nucleare Lenin.
Per approfondire vi suggerisco:
-il libro “IH870, il volo spezzato” di Erminio Amelio e Alessandro Benedetti (disponibile su Amazon);
-il film “Il muro di gomma” di Marco Risi;
-il film “Ustica, la verità dopo 35 anni” di Enzo Martinelli.
Ma il web è stra-pieno di suggerimenti in merito a libri, documentari e film.
Ciò che invece dovete assolutamente visitare è il museo per la memoria di Ustica, che si trova a Bologna. Qui giace quel che rimane del DC-9 e della memoria delle vittime.
Premetto che già vedere la carcassa di un aereo ricostruita con quanto il mare ha restituito, è qualcosa di estremamente sconvolgente. Ma l’esperienza non si limita a questo. Il museo è sensoriale e su tutta l’area espositiva sono posizionate 81 lampadine (tante quante le vittime) che si accendono e si spengono al ritmo di un respiro. Queste lampadine sono corredate da 81 registrazioni di voci di uomini, donne e bambini, che riproducono le chiacchiere, i pensieri e le preoccupazioni delle persone che erano a bordo del volo. Questo a sottolineare la casualità della tragedia che ha colpito queste persone in modo improvviso. Chiaramente non sono le voci delle vere vittime, ma interpretazioni di persone che l’artista francese Christian Boltanski, ha voluto per la realizzazione della sua installazione permanente all’interno del museo.
L’esperienza che si vive all’interno di questo ambiente è travolgente e angosciante. E’ un luogo che tutti dovreste visitare.
ATTENZIONE: il museo non è sempre aperto in quanto è gestito, in forma di volontariato, dai parenti delle vittime e non è nemmeno collocato in una zona di Bologna battuta dai turisti, pertanto vi invito a verificare la collocazione e le aperture sul sito https://www.museomemoriaustica.it/il-museo/.