-1 Febbraio 2017
Arrivai da Ivan quando il sole ormai era tramontato.
Quella giornata la ricordo bene: faceva un freddo del diavolo!
La neve era tanta e si viaggiava lentamente con il furgoncino.
Ivan aveva 84 anni ed era un “samosely”, ovvero una di quelle persone che ha deciso di tornare alla propria casa qualche anno dopo l’evacuazione.
Mi accolse al buio. La casa era fredda e disordinata. I suoi abiti erano sporchi e sgualciti. Segno di una vita dove manca una donna ad occuparsi di queste cose. Sì perchè Ivan era rimasto vedovo da qualche anno. Ebbi subito un moto di tenerezza nei suoi confronti. L’avevo visto tante volte nelle fotografie di altri viaggiatori, ma mai l’avevo incontrato di persona. Ivan e la moglie Maria erano forse tra i più “popolari” nella cerchia dei samosely, perchè con la loro disponibilità e simpatia, aprivano da anni la porta della loro umile casa a visitatori da tutto il mondo, dai giornalisti ai fotografi, fino ai semplici turisti. Ad Ivan non era venuta a mancare la voglia di raccontarsi alle persone, nonostante la perdita della moglie. Mi raccontò che il governo gli aveva fornito una nuova casa a Kyiv, ma lui volle tornare al suo villaggio, Parishev, nella casa che aveva costruito con le sue stesse mani. Ha due figli e tre nipoti che vivono ancora nella capitale, ma che lui si ostinava a non voler raggiungere. Morirà sereno nella sua casa, esattamente come è avvenuto per la moglie, seppellita nel cimitero vicino, in quel villaggio abbandonato.
Mi offrì una vodka potentissima! Mi raccontò che era quella che produsse prima dell’incidente e che ha sempre conservato nascosta sotto le assi del pavimento.
Con queste persone non so mai rendermi conto dove finisce la realtà e dove iniziano i racconti di fantasia. Faccio fatica a stabilire questo confine perchè tutta la storia della loro vita sembrerebbe fantascienza, invece è pura realtà! Ivan contribuì anche alla liquidazione del reattore #4. Il suo legame forte con la sua terra e il suo senso del dovere per il bene comune, sono caratteristiche rare da trovare al giorno d’oggi.

24 Marzo 2020, apprendo con grande tristezza che Ivan ci ha lasciati, proprio nel giorno del suo compleanno.