La scuola di musica è situata nell’area del centro ricreativo Prometheus, vicino al cinema ed al centro culturale Energetik. Era una scuola molto rinomata al tempo, come d’altronde tutto a Pripyat, dato che rappresentava la città modello dello sviluppo nucleare sovietico. (Ve ne parlo in questo articolo: https://www.francescagorzanelli.it/chernobyl/pripyat-un-gioiello-citta/)

Lara, una cara amica conosciuta in Italia, evacuata da Pripyat dopo l’incidente alla centrale nucleare, insegnava in questa scuola. (Vi racconto la sua storia in questo articolo: https://www.francescagorzanelli.it/chernobyl/storia-di-una-donna-evacuata-da-pripyat-lara/)
Sono entrata in questo edificio cercando di non pensare a lei ed ai suoi trentadue anni, un figlio di tre anni ed uno di pochi mesi, un marito medico, una famiglia felice con tutto il futuro davanti da poter vivere nella città più ricca e all’avanguardia dell’intera Unione Sovietica.
Ma è impossibile distaccarsi da certi pensieri quando ci si trova a camminare nei luoghi dove si è fatta la storia del mondo intero. All’interno è ormai tutto in stato di decadenza, ma all’esterno è ancora ben conservato e il mosaico all’ingresso che lascia davvero senza fiato.
Qualche anno dopo l’incidente, la statua del Prometeo, simbolo della città e che dava il nome al complesso culturale, è stata decontaminata e trasferita di fronte alla centrale nucleare (unico luogo rimasto “vivo” nella Zona) per non lasciare che venisse inghiottito dalla vegetazione e dimenticato. La scelta di questa divinità greca come simbolo della città, non è affatto casuale. Prometeo simboleggia l’amicizia con l’umanità ed il progresso e venne punito da Zeus proprio per aver rubato il fuoco agli Dei, per donarlo all’uomo. Da sempre è il simbolo della lotta delle forze amiche del progresso umano e della civiltà contro il potere (anche religioso) che voleva invece bloccare la crescita civile e tecnologica. Non a caso simboleggia Pripyat, la città del futuro e del progresso nucleare.

« Il tuo delitto divino fu l’essere gentile,
di rendere con i tuoi precetti la somma dell’umana infelicità minore »
“Prometheus”, Lord Byron 1816