Era il 2015, quando intrapresi il mio primo viaggio da sola nella zona di esclusione di Chornobyl. Da allora non ho mai più smesso di viaggiare in questa terra. Ho all’attivo più di venti viaggi, oltre 60 gg trascorsi nella zona di esclusione e solo una pandemia è riuscita a stoppare il mio lungo e infinito esplorare. Nessuno torna dalla zona di Chornobyl senza essere profondamente cambiato. Nessuno torna senza manifestare il desiderio di ritornarci. Principalmente perchè il mio viaggio è incentrato quasi esclusivamente sulle emozioni. Mescolarsi alle persone del luogo, con le loro abitudini e il loro passato che ha profondamente influenzato il loro presente e il loro futuro. Non siamo visitatori durante questo viaggio, non siamo in vacanza e non siamo nemmeno spettatori, siamo compartecipi della vita che continua a scorrere nella Zona di esclusione, seppur tra mille difficoltà. Siamo portatori di culture differenti, di esperienze di vita differenti, di momenti di allegria, siamo spugne che assorbono i racconti di chi ancora ci vive in queste terre martoriate dal fallout nucleare, spugne che assorbono i silenzi della città fantasma, quei silenzi che comunicano più di mille parole.
Ciò che ti prometto è che non faremo i turisti nemmeno un minuto della nostra permanenza. Saremo ospiti di una terra che ha tanto da raccontare e di cui troppi conoscono solo l’incidente alla centrale nucleare. Ti porterò a conoscere la Storia dell’Ucraina, partendo già dalla stupenda capitale Kyiv. Ti porterò a conoscere l’immensa pianura del Polesie, la sua storia e quella delle persone che l’hanno popolata e che ancora la popolano. Ti farò sciogliere nei sorrisi sdentati dei Samosely (i residenti illegali della Zona) che ti accoglieranno con la loro indomabile allegria, la loro forza d’animo, la loro umiltà e le loro tavole imbandite. E non credere, non staremo a guardare mentre apparecchiano le loro piccole tavole. Lavoreremo con loro e li aiuteremo a sostenere la loro routine, attraverso beni di prima necessità e medicinali. Ti farò conoscere la Storia attraverso odori, sapori e rumori tipici di queste terre. Se saprai essere silenzioso e paziente ti farò incontrare anche tanti animali selvatici. E, in ultimo, dopo averti mostrato che in questa terra c’è ancora tanta vita, ti porterò dentro la centrale nucleare più famosa della storia, fino alla sala comandi del reattore 4, laddove tutto ebbe inizio. Ti porterò proprio nel luogo a causa del quale hai scoperto la parola “Chornobyl”, fino al cuore dell’impianto, fino a farti camminare sul reattore 3, gemello del reattore esploso e ti farò una marea di foto perchè quando lo racconterai ai tuoi amici non ti crederanno!
Se hai deciso di intraprendere questo viaggio e se vuoi farlo con me, avrai di certo mille domande che ti frullano nella testa.
Proverò ad anticiparne qualcuna attraverso questo articolo.
  • Quali sono le tappe del tuo viaggio e quanto costa? Anzitutto devo premettere che nessuno dei miei viaggi è uguale a quello precedente, pertanto non esistono programmi standard per itinerari e costi. Le tappe garantite che vengono toccate in tutti i miei viaggi le trovi a questo link: https://www.francescagorzanelli.it/viaggia-con-me-per-conoscere-realmente-la-zona-di-esclusione-di-chernobyl/ Più frequentemente organizzo viaggi di 3 giorni all’interno della Zona e 1 di turismo a Kyiv, per un totale di 6 giorni, inclusi quelli di arrivo e di ripartenza. Talvolta organizzo anche viaggi di 4 o 5 gg nella Zona di esclusione. I miei sono viaggi lenti. Introspettivi. Riflessivi. Evito i tour da 2 o 1 gg nella Zona perchè ti garantisco che non valgono nemmeno come il più abbondante degli antipasti. Rimarrai semplicemente affamato di sapere, di vivere, di conoscere e tornerai a casa arrabbiato per non aver scelto di ascoltarmi e dedicare più tempo a questo viaggio. Che tu ci creda o no, questo è il viaggio che cambia la vita. Pertanto, se hai individuato la data giusta per la tua partenza, tra quelle che ciclicamente propongo, chiedimi il programma itinerari/costi via mail: https://www.francescagorzanelli.it/contatti/
  • Cosa è incluso e cosa non è incluso nel costo del viaggio? A questa domanda troverai risposta all’interno del programma che mi avrai richiesto via mail.
  • Per l’Ucraina serve il visto? E con il cambio valuta come faccio? Il telefonino prende? Idem come sopra. Nel programma che mi avrai richiesto via mail sono contenute tutte le info relative a come affrontare il viaggio.
  • Qual è il periodo migliore per visitare questi luoghi? Ti dirò qual è il peggiore: l’estate! Per clima (fa un caldo infernale), per numero di visitatori (sarà come passeggiare per Viale Ceccarini a Riccione a Ferragosto), per rigogliosità delle piante (non ti renderai nemmeno conto di camminare in una città di palazzi alti oltre nove piani), per presenza di insetti (meravigliosi moschini ti si infileranno nei pantaloni, nel naso, nelle orecchie e in ogni pertugio) e per assenza di animali selvatici (che non si avvicineranno a Pripyat a causa del caos di gente e del caldo soffocante del cemento).
  • Sono un urbex. Sono un medico. Sono un appassionato di storia. Sono un ingegnere nucleare. Sono uno studente. Sono una casalinga. Posso partecipare al tuo viaggio? Il mio viaggio non è un viaggio esclusivo rivolto a nessuna categoria specifica, bensì è aperto a tutti. Il numero dei partecipanti è limitatissimo (max 6) perchè si tratta di un’esperienza talmente forte che reputo necessario che ognuno possa viverla con tranquillità e non angosciato dalle dinamiche di un gruppo numeroso. Non si tratta di un workshop fotografico, ma sarò lieta di darti suggerimenti fotografici, se lo vorrai. Si tratta di un viaggio culturale durante il quale si può fotografare (quasi) tutto, si esplorano luoghi abbandonati, si conosce una nuova cultura, una nuova cucina, nuove abitudini, si entra in casa di persone che vivono in una zona di esclusione da 35 anni e, ultimo ma non ultimo, si visita l’interno di una centrale elettronucleare. L’unico requisito fondamentale che devi avere per affrontare questa esperienza è un grande spirito di adattamento e il rispetto assoluto di una terra in cui sei ospite e non padrone di casa.
  • Ma non ci sono le radiazioni in queste terre? Le radiazioni ci sono. Non sono più quelle di 35 anni fa perchè nel frattempo molti isotopi radioattivi hanno dimezzato la loro vita. Non uccidono e non tornerai a casa fluorescente, con tre teste, tanto per intenderci. Per schiarirti le idee, ti consiglio di guardare questa intervista che ho realizzato proprio sul tema: https://www.youtube.com/watch?v=H2_a-nYyiEg. (Comunque sappi che se deciderai di partecipare al mio viaggio, dovrai avere guardato l’intervista! E’ fondamentale per capire come lavorano le radiazioni.) Devi sapere che la Zona non è contaminata in modo omogeneo, bensì a macchia di leopardo. Alcune aree sono pulite, altre meno. Noi seguiremo rotte “pulite”, ma non disdegneremo i fuori rotta, lontani dal turismo di massa. Avremo tutti gli strumenti per monitorare il livello di radiazioni e per stabilire dove camminare e dove no. Non ci cacceremo mai nei guai, ma non sempre viaggeremo comodi. Ti assicuro che dovrai essere pronto a liberare il pulmino dalla neve o a spostare grandi tronchi con la forza delle braccia. Se sei un “culo di piombo” ti suggerisco di rivolgerti ad altri organizzatori. Io metto a tua disposizione la mia conoscenza di questa terra, maturata in anni di viaggi, e lo farò in compagnia di una persona fidatissima per la sua esperienza e la sua serietà, scelta dopo anni di esperienze insieme. Il tutto unitamente alla sicurezza del rispetto delle leggi italiane e ucraine. Tu devi solo prometterci che ti fiderai della nostra esperienza. Sappi che comunque ci sono regole da rispettare per visitare la zona di esclusione. Sono semplici regole di buon senso, che ti anticipo qui, ma che al check point Dytyatky dovrai firmare, accettandole. Contravvenire alle regole significa essere espulsi dalla Zona (e fare immensamente innervosire me e il mio collaboratore ucraino.) Anzitutto occorre essere vestiti con abbigliamento coprente (manica lunga, pantalone lungo, scarpa chiusa, cappellino/cappuccio…anche, e soprattutto, per chi ha chiome fluenti). Questo perchè la radiazione oggi è presente sotto forma di pulviscolo e non possiamo assolutamente rischiare che una benchè minima particella di pulviscolo si depositi sulla nostra pelle. Motivo per cui, alla sera, al rientro in camera a Chornobyl, ti suggerisco caldamente di farti la doccia, perchè l’unico modo per liberarsi da eventuale polveraccia schifosa è quello di lavarsi con acqua e sapone. Ti verrà consegnato un dosimetro personale, pertanto ricordati di indossarlo alla mattina, quando ripartiremo per le nostre escursioni e soprattutto non confonderlo con quello degli altri viaggiatori. Sappi che non potrai poggiare nulla a terra, che dovrai sbattere le suole delle scarpe prima di salire sul pulmino con il quale esploreremo la Zona, che dovrai lasciare le scarpe fuori dalla stanza dove dormi, che non potrai mangiare frutti dalle piante, bere acqua dal fiume, sdraiarti al suolo o abbracciare un albero. Non potrai mangiare snack o fumare nell’area dei 10 km dalla centrale nucleare (e, in generale, potrai farlo solo su richiesta e all’esterno del pulmino). Non potrai fotografare soldati e poliziotti e nemmeno il personale dei market o della mensa, senza averglielo prima chiesto (quest’ultima regola è una Francesca-regola perchè so che queste persone sono disponibili a farsi fotografare, ma non amano essere trattate come fenomeni da baraccone, perchè effettivamente non lo sono). Non potrai mai staccarti dal gruppo, per nessuna ragione. E non perchè la radiazioni ti correranno dietro per fartela pagare, bensì perchè la Zona è piena di rischi. Tombini (aperti) coperti dalla neve o dalla piante. Animali selvatici. Edifici in stato di abbandono da oltre 35 anni e quindi non più in sicurezza. Se credi che stia esagerando, chiedi a quei tre che si persero nella foresta, staccandosi dal gruppo. Inghiottiti letteralmente dalla vegetazione che fungeva da insonorizzatore. Dopo un’ora di ricerche e grida, laddove il telefonino nemmeno prendeva, li abbiamo ritrovati a nemmeno 200mt da dove li avevamo cercati per tutto quel tempo. Credimi, non è un viaggio difficile, se si rispettano le regole. Viceversa, può rivelarsi la peggiore esperienza della tua vita.
  • Viaggio da solo, posso unirmi? Eccome se puoi! Raramente ho accompagnato gruppi di amici. Si tratta quasi sempre di viaggiatori solitari. Avrai il piacere di conoscere altri “pazzi”, come te e come me, con la passione per questo luogo. Sarà bellissimo perchè finalmente non sentirai più quei discorsi “Ma cosa ci vai a fare in quel posto? Ci sono i mutanti. Ti prendi le radiazioni. Mio cugggino conosce uno che è andato là e al ritorno caricava il telefonino solo tenendolo in mano”. Finalmente potrai fare discorsi costruttivi con persone che ti capiscono!
  • Restrizioni Covid e misure di contrasto? Io e Fuorirotta tour operator (organizzazione tecnica) ti terremo costantemente aggiornato su ogni variazione in merito a restrizioni e nuove direttive. Inoltre, potremo suggerirti anche la migliore assicurazione viaggio per garantirti un soggiorno senza pensieri.
  • Che attrezzatura fotografica mi suggerisci? Ho un solo consiglio da darti in merito: viaggia leggero! Cammineremo diverse ore al giorno, attraverso percorsi impervi e pieni di vegetazione. Sarò comunque lieta di confrontarmi con te, nella fase organizzativa dello zaino del fotografo.
  • Che letture mi suggerisci per prepararmi a questo viaggio? Beh, senza falsa modestia ti suggerisco di leggerti il mio blog “Diario di un viaggio a Chernobyl” dove, dal 2015, raccolgo e condivido tutto ciò che ho appreso e vissuto. Ci troverai tantissime informazioni, curiosità, spiegazioni tecniche e racconti storici e in ogni articolo troverai il rimando a siti esterni, che io reputo preziosissimi per tenermi informata. Troverai articoli dedicati a letture, film, cucina tipica, usi e costumi. (Lo trovi su questo sito, su Facebook e su YouTube.)
Se sei arrivato a leggere fino qui, sono certa che mi hai già inviato una mail per unirti a un mio viaggio. E sappi che non te ne pentirai.
O forse sei solo curioso e ti stai domando “ma chi parte per questo viaggio, perchè lo fa?” E’ difficile rispondere a questa domanda perchè ognuno ha le sue motivazioni, tutte valide, tutte emotivamente forti. Qualcuno lo fa per passione per la storia, qualcun altro per conoscere i Samosely, qualcuno è “del mestiere”. C’è chi si unisce ai miei viaggi per la prima volta, qualcun altro è già stato nella Zona, ma sceglie di riviverla con me e qualcuno ci torna con la moglie, con il fidanzato, con la madre e con la zia.
Ogni viaggio è un’esperienza nuova, per tutti, inclusa la sottoscritta. Ogni viaggio mi ricorda quanto ancora ho da imparare, ancor prima di quanto abbia da insegnare. Questi viaggi mi ricordano che l’umiltà è fondamentale. Al link di seguito trovi l’intervista che ho realizzato con alcuni di questi viaggiatori a cui ho lasciato l’onore (e l’onere) di spiegare cosa si vive durante un viaggio di questo genere: https://www.youtube.com/watch?v=JhsDWTeOx0A&t=1448s.
“Cosa accomuna tutti quelli che tornano in questo mondo abbandonato, più e più volte?
Dev’essere evasione. Il ritmo delle grandi città, imposto dagli obiettivi e dai valori della società, il lavoro non amato, le relazioni tossiche, la mancanza di significato e la stanchezza. Ognuno di noi sta scappando da qualcosa verso questo paese dell’infanzia. Un luogo dove il tempo va in un’altra dimensione. Stiamo scappando qui per tornare nel mondo reale con nuove forze. E’ come una specie di virus. Vieni qui e ti ammali di amore. Non è l’ultima volta che torno dalla Zona completamente rinata. Quindi il mio consiglio: se sei depresso o ti senti in colpa, se devi curarti dai mali di questa società, prendi uno zaino e vai nella Zona!” (Citazione da un post di uno Stalker. Ah, se non sai chi sono gli Stalker, leggi questo articolo: https://www.francescagorzanelli.it/chernobyl/pripyat-come-un-museo-stanislav-malalian/
Incontreremo anche loro nella Zona.)