Era il 29/04/2016, tre giorni dopo le commemorazioni per il trentesimo anniversario dell’incidente alla centrale nucleare e mi trovavo a Polesskoe. (Ve ne ho parlato in questo articolo: https://www.francescagorzanelli.it/chernobyl/polesskoe-una-citta-dimenticata-allombra-di-pripyat-e-chernobyl/)

Si stava approssimando la Pasqua ortodossa e tutti i Samosely che avevo incontrato erano indaffarati a cucinare il pane di Pasqua. Mentre passeggiavo per le vie del villaggio, abitato da pochissime persone, vidi sgattaiolare una bambina da una casa a un’altra. Non potevo credere ai miei occhi in quanto bambini non possono entrare in questa zona. Eppure era proprio una bambina che poco dopo, spinta dalla curiosità di conoscere questi stranieri, si avvicinò porgendoci un libretto di poesie che ancora oggi custodisco con grande gelosia. Senza parlare una sola parola di inglese, ci fece cenno di seguirla e ci portò a casa del nonno Dimitri.

Dimitri ha 65 anni ed è il Samosely più giovane che abbia mai incontrato.
Fu evacuato e trasferito a Kyiv, insieme alla moglie. Era molto giovane all’epoca dell’incidente alla centrale nucleare e ha avuto modo di rifarsi una vita nella capitale. Poi è sopraggiunto il divorzio dalla moglie così ha deciso di tornare a vivere nella sua casa nella Zona, ovviamente in modo illegale.
Ad essere precisi, Dimitri non è proprio un Samosely, bensì un Colono, ovvero una persona che si è insediata in una casa abbandonata, che non era di sua proprietà. Sul muro esterno della sua casa c’è un murale, di epoca sovietica, con scritto “la patria non vi abbandonerà nei guai”.  Ad oggi quell’iscrizione suona un pò come una beffa, dato che le cose non sono andate esattamente in questo modo.
Dimitri si è sistemato davvero bene. Non solo ha ristrutturato la casa, ma ha anche adibito a sauna una casa abbandonata, adiacente alla sua. Nel giardino si è creato un sistema per essiccare pesce, carne e funghi, davvero funzionale e ingegnoso. Le sue giornate sono scandite da una routine necessaria per chi vive lontano dai grandi centri e dai negozi. Quindi pesca, caccia, va a funghi, coltiva l’orto, essicca e conserva il cibo per l’inverno e spesso fa il nonno. Sì perchè la nipote, Vlada, si trasferisce da lui durante le vacanze dalla scuola. I bambini non possono entrare nella zona di esclusione, quindi Dimitri la fa passare per vie segrete. Forse è un comportamento un pò irresponsabile, ma non sta a noi giudicare. Noi viviamo vite troppo diverse per comprendere certe dinamiche. Inoltre la zona dove vive Dimitri è pulita e la nipote può godere di tanto spazio all’aperto, può giocare nella casa sull’albero, andare al fiume e fare la sauna. Il legame tra Dimitri e Vlada è davvero forte e nella loro casa ho respirato tanta serenità.

All’epoca aveva sei anni e devo dire che si è dimostrata da subito una bambina sveglia, allegra e ben felice di farsi conoscere.
Le regalai un piccolo astuccio che utilizzavo come porta-telefono. Un oggetto da nulla per me, ma che la rese molto felice e per il quale mi fu davvero molto grata.