Come faccio a farvi una recensione di questo libro senza spoilerare?
Ragazzi, leggetelo!
Bellissimo. Come vi ho sempre detto, non amo i romanzi e non sono tra le mie letture abituali. Però questa volta, attratta dal fatto che le vicende di questo poliziesco si sviluppavano anche nella zona di esclusione, mi ci sono buttata a capofitto.

“Lupo mangia cane” è il quarto romanzo che l’autore, Cruz Smith, dedica alle avventure dell’ispettore Renko. Seppur io non abbia mai letto le storie precedenti (lacuna che intendo colmare subito!) posso dirvi che questa avventura è leggibile e comprensibile anche senza avere conosciuto l’ispettore Renko in precedenza.

La storia è avvincente. L’ispettore Arkady Renko indaga sul suicidio, sospetto omicidio, di un business man moscovita e si ritrova catapultato nella zona di esclusione. Nei giorni in cui conduce le sue indagini nella Zona ci racconta ogni dettaglio dell’area di alienazione e della storia dell’incidente alla centrale nucleare. Ci descrive ogni luogo in modo talmente dettagliato che posso garantirvi che riconoscerete ogni palazzo, ogni via, ogni angolo attraverso queste descrizioni. Forte, fortissimo, è il lato umano. Ovvero quei momenti in cui si addentra nella quotidianità e nella solitudine di chi è rimasto a vivere nell’area interdetta. Super coinvolgente è il racconto del tempo che trascorre con i Samosely. Chi è stato con me a casa di questi anziani, sentirà odori ed emozioni uscire dalle pagine del libro. Chi è stato con me a godere di un aperitivo nel market di Chornobyl, sentirà quell’odore pungente di umidità e pesce essiccato. Chi è stato a Pripyat sentirà il silenzio e il freddo tagliente che si percepisce dentro agli edifici, anche in piena estate.

Il personaggio di Arkady Renko è di fantasia. La storia su cui indaga è di fantasia. Tutto il resto è pura realtà, senza alcuna romanzata. Cruz Smith riesce a descrivere luoghi, odori, sapori, emozioni in modo così preciso e coinvolgente che davvero avrete l’impressione di trovarvi nella terra del disastro nucleare, con le sue tradizioni, la sua storia antica e il suo mistero.
Vi allego qualche riga del libro, giusto per invogliarvi ulteriormente a leggerlo.

“Secondo te l’arca di Noè potrebbe essersi fermata qui?” chiese Renko. “Perchè no? E’ un bel posto” disse Eva. “Pieno di gente assassinata -polacchi, ebrei, rossi e bianchi- per non parlare di quelli che Stalin ha fatto morire di fame e che i tedeschi hanno impiccato, ma resta comunque un bel posto. Il latte migliore, le mele migliori, le pere migliori. Eravamo soliti passare l’estate al fiume, in barca o sulla riva. Pescavamo. Il Pripyat era famoso per i lucci a quel tempo. Mi stendevo su un telo sulla spiaggia, guardavo le nubi soffici come bambagia, sognavo di ballare e di andare all’estero dove avrei conosciuto un celebre pianista, lo avrei sposato e avrei avuto tanti figli. Saremmo vissuti a londra, ma saremmo venuti qui a trascorrere l’estate. Indovina quale parte del mio sogno non si è realizzata…” (Qui di seguito il link rapido per l’acquisto:https://amzn.to/3EJKfoc)

Questo articolo rimane aperto perché ora, dopo aver conosciuto Renko ed essere stata con lui nella zona, intendo seguirlo anche nelle sue altre avventure. Quelle a partire dai tempi dell’Unione Sovietica. Quindi, inizio questo 2022 partendo dal primo episodio della serie, Gorky park.

Di seguito vi lascio i link che riportano ai libri che fanno parte della serie di avventure dedicate all’ispettore Arkady Renko: