Sono nata e cresciuta nella provincia di Modena, ma per me “casa” è ovunque nel mondo. Non ho mai amato i confini culturali e geografici che accompagnano chi cresce in provincia, quindi ho sempre guardato al mondo con occhio curioso ed avida di esplorare nuovi orizzonti e diverse culture. Mi sono avvicinata alla fotografia proprio grazie a questa curiosità di esplorare.

Ho iniziato fotografando luoghi abbandonati cercando di ridargli un ultimo respiro di gloria attraverso il mio obiettivo. Per due anni ho seguito e documentato le più importanti conventions di tattoo in Italia per poi approdare al mondo dei matrimoni, che rappresentano la parte colorata ed allegra del mio estro fotografico. Ma la mia più grande passione fotografica, culturale e sociale è la Zona di esclusione di Chernobyl. Da anni mi reco nella Zona di esclusione con l’intenzione di dare visibilità a questa storia e dare voce alle persone che ancora vivono in questa terra malata.

Nel 2015 è nato il mio grande progetto:  “Diario di un viaggio a Chernobyl. Un progetto composto di fotografie, interviste ai veterani di questa storia, incontri didattici con le scuole, interventi televisivi e pubblicazioni su quotidiani, nonchè viaggi culturali di gruppo (https://www.francescagorzanelli.it/viaggia-con-me-per-conoscere-realmente-la-zona-di-esclusione-di-chernobyl/ ), dedicati a chiarire quale sia la situazione, in questi territori,  dopo oltre trent’anni dal disastro nucleare più grave della storia del ‘900.

I miei viaggi hanno interessato anche il club per l’UNESCO che li appoggia e li patrocina dal 2018: “il Club per l’Unesco di Modena condivide con convinzione l’iniziativa risarcitoria per la gente di Chernobyl (e per l’umanità intera) che stai realizzando con tanto impegno. La salvaguardia delle risorse naturali (e della vita dell’uomo e dei patrimoni materiali ed immateriali) costituisce un obiettivo dell’UNESCO dell’agenda 2030 e il percorso che stai attuando rientra tra le attività che i club sono chiamati a svolgere sul territorio di competenza”.

Ho inoltre ideato un programma di aiuti per i Samosely (gli anziani che sono rientrati a vivere nella zona di esclusione) che si sviluppa attraverso la consegna bimestrale di medicinali, cibo non contaminato e qualsiasi bene di cui necessitino. (Programma momentaneamente ostacolato dalla pandemia in corso)

Sempre nell’ambito di questo mio progetto dedicato a Chernobyl ho avuto l’onore di poter accompagnare le telecamere della RAI attraverso questi territori, per un documentario dedicato. (https://www.youtube.com/watch?v=9wogjLA6W3E)

Ho partecipato come ospite alla VI edizione di “Ricomincio dai libri”, presso Foqus, Quartieri Spagnoli a Napoli, parlando di Chernobyl ai ragazzi che vivono in questo difficile quartiere della città partenopea. In questa area napoletana si registra il più alto rischio di devianza in età precoce e di evasione scolastica in Italia. Essere riuscita a interessare questi giovani è stata per me una grande sfida, riuscita in modo eccellente, di cui sono profondamente orgogliosa. (https://www.dalsociale24.it/diario-viaggio-chernobyl/?fbclid=IwAR0SzHqZpLdNXA81aMa-dGtmclj8-6oArh8XDrMt-KDYBMK4-JWCmM1VFmM)

Ad oggi, la mia pagina facebook Diario di un viaggio a Chernobyl-Francesca Gorzanelli (https://www.facebook.com/diariodiunviaggioachernobyl/?tn-str=k*F), si afferma come unico blog in lingua italiana che racconta quotidianamente della Zona di esclusione di Chernobyl e delle varie sfaccettature della vita contemporanea in quelle terre.